Toy - Clear Shot: qualche cambiamento ma poco a fuoco. Disco di transizione - 6+
Flyying Colours - Mindfulness: buon esordio di psy-gaze dopo gli interessanti EP - 6/7
POP CULT - Cult Classics EP: scanzonato indie rock dal sapore 90s. - 6.5
Ex-Otago - Marassi: tentazioni un po' troppo Jovanottiane ma sono ancora piacevoli - 6+
Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere - Interpretazione dei Sogni: buon emorock da Piacenza - 6.5
Flasher - Flasher EP: post-punk angolare e tagliente da Washington DC - 6/7
Robbie Williams - The Heavy Entertainment Show: fuori tempo massimo e poco ispirato - 5
Douglas Dare - Aforger: art pop dal taglio oscuro ed elettronico. Derivativo ma nel complesso convincente - 6/7
Billie Marten - Writing of Blues and Yellows: brava, molto, ma il suo cantautoato folk è ancora un po' anonimo - 6+
Marching Church - Telling It Like It Is: meglio dell'esordio, nell'attesa di un nuovo IceAge - 7-
Bon Jovi - This House Is Not for Sale: ennesimo pessimo disco per gli americani - 3/4
Denzel Curry - Imperial : uno dei migliori album rap dell'anno - 7
Alicia Keys - Here: meglio del precedente, ma il tutto suona un po' obsoleto - 6
The Courteeners - Mapping The Rendezvous: fedeli al loro innocuo e trascurabile pop rock inglese. - 5+
CRX - New Skin: evitabile supergruppo guidato da Nick Valensi (Strokes). Un paio di brani azzeccati - 5/6
Emeli Sandè - Long Live The Angels: noia, noia pura. Ridaateci la Sandè di Heaven - 4.5
Warehouse - Super Low: interessante art-post punk tagliato dalla voce di Elaine Edenfield - 7-
King Dude - Sex: bello eterogeneo seppur con il suo marchio di fabbrica ben presente - 7-
Darkher - Realms: estetica dark-ethereal un po' stereotipata ma il fascino non manca - 6/7
Agnes Obel - Citizen Of Glass: sempre ottima penna raffinata. Forse un pelo inferiore ai primi due - 6/7
Honeyblood - Babes Never Die: vagamente irritanti in alcuni passaggi. Comunque nulla di rilevante. - 6
Tove Lo - Lady Wood: non pessimo (un paio di killer tracks ci sono) ma non necessario - 5.5
Empire of the Sun - Two Vines: il kitsch-pop può durare una stagione al messimo. Loro ne sono un esempio - 5
Hope Sandoval & The Warm Inventions - Until the Hunter: voce sempre evocativa e chill-friendly - 7-
M¥SS KETA - L'angelo dall'occhiale da sera: col cuore in gola: c'è qualcosa oltre la patina fieramente trash - 6
HOLI - Drifting on a Timeline: meno piacevoli di altri esponenti della scena di Göteborg, ma nel complesso ok - 6+
Holy Now - Sorry I Messed Up EP: vedi gli HOLI (sopra) ma con un tocco più psy e con un pezzo come Wake Up - 6.5
Palace - So Long Forever: pochi rischi e qualche bel pezzo nell'esordio degli inglesi - 6+
Soft Hair - Soft Hair: Connan Mockasin + LA Priest = delirio. Con tutti i pro e i contro del caso - 6+
Sting - 57th & 9th: poco interessante comeback al pop-rock - 5.5
Esben and the Witch - Older Terrors: ormai a testa bassa su sperimentazioni dark-post-rock. convincono ancora - 6/7
DEN - DEN EP: buon esordio, post-punk claustrofobico, aggressivo ed epico - 6/7
Saor - Guardians: un po' "more of the same" ma il loro black metal dal retrogusto celtico è sempre intrigante - 7-
Sleigh Bells - Jessica Rabbit: veramente poco di memorabile anche questa volta - 5.5
JAWS - Simplicity: più avventuroso dell'esordio ma manca ancora qualcosa agli inglesi - 6.5
Litfiba - Eutòpia: leggermente più passabile di Grande Nazione - 4.5
NoBraino - 3460608524: tolta l'aura da 1° maggio sarebbe anche dignitoso - 6
Yves Tumor - Serpent Music: ancora astratta, ma una delle novità più interessanti nel panorama italiano. - 6/7
Thee Oh Sees - An Odd Entrances: trasformazione psy-kraut completata ma manca qualcosa dei dischi precedenti - 6/7
Lambchop - FLOTUS: tra sperimentazioni post-Boniveriane e la consueta classe - 6.5
Metallica - Hardwired...to Self-Destruct: non osceno come Lulu o St.Anger ma neanche memorabile - 6-
Wildhart - Shine: ottimo synth-indie pop raffinato dalla Svezia - 7-
Tinashe - Nightride: continua a non convincere del tutto. 6-
Powell - Sport: le lunghe attese sono state rispettate, o quasi - 6/7
Young Scum - Zona EP: indie/jangle pop nostalgicamente leggero e orecchiabile - 6.5
Civil Civic - The Test: non sarà contagioso quanto l'esordio ma almeno un ascolto lo merita - 6.5
Lorenzo Senni - Persona: forte del passaggio su WARP pubblica un mini di ottimo livello - 6/7
The Brian Jonestown Massacre - Third World Pyramid: non il loro top ma il mood psy-chilled è grandioso - 6/7
Alcest - Kodama: disco solido, sognante e graffiante quanto basta per confermare le abilità di Neige & co - 7-
American Wrestlers - Goodbye Terrible Youth: più accessibile dell'esordio in ottica pop-rock ma perde un po' di fascino - 6.5
Julia Jacklin - Don't Let the Kids Win: piuttosto brava anche se non troppo distintiva per il momento - 6.5
Romare - Love Songs: Part Two: intuizioni interessanti ma non ancora messe del tutto a fuoco: 6+
You Blew It! - Abendrot: il loro album più maturo e malinconico. Ad oggi il migliore - 6.5
Canova - Avete Ragione Tutti: tra Cremonini e Calcutta, con tutti i pro e i contro del caso. Piacevole. - 6.5
Justice - Woman: ormai è chiaro che l'ottimo esordio fu un colpo di fortuna. Vecchio e poco ispirato questo terzo. 5
Avenged Sevenfold - The Stage: il loro migliore degli ultimi dieci anni - 6Roses - Camera Trouble: variopinto indie-synthpop da L.A. - 6/7
Highly Suspect - The Boy Who Died Wolf: compromessi più forti rispetto all'esordio ma comunque più che dignitoso - 6+
Pop X - Lesbianitj: tra grottesto-trash e avanguardia pop. Contagioso quanto difficile da giudicare - 6
Bruno Mars - 24K Magic: colorato tuffo nel funk-pop 90s. Leggero leggero ma meno fastidioso rispetto agli esordi - 5.5
Alex Izenberg - Harlequin: esordio particolare, intimo, retrò, strampalato. Interessante, a tratti. - 6.5
Shirley Collins - Lodestar: gioiellino pubblicato a 81 anni, il primo dopo 40 anni di pausa. 7
Achille Lauro - Ragazzi Madre: più concreto e vario dell'ultimo Sfera ma c'è qualche faciloneria di troppo. - 6
DM Stith - Pigeonheart: mancava da sette anni ma ne è valsa la pena - 6/7
A Tribe Called Quest - We Got It From Here... Thank You 4 Your Service: grande ritorno - 7
The Weeknd - Starboy: sempre ottime produzioni e hit ma gli enormi esordi promettevano altro - 5/6
Messa - Belfry: buon doom metal oscuro made in Italy - 6/7
Toy - Clear Shot: qualche cambiamento ma poco a fuoco. Disco di transizione - 6+
Flyying Colours - Mindfulness: buon esordio di psy-gaze dopo gli interessanti EP - 6/7
POP CULT - Cult Classics EP: scanzonato indie rock dal sapore 90s. - 6.5
Ex-Otago - Marassi: tentazioni un po' troppo Jovanottiane ma sono ancora piacevoli - 6+
Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere - Interpretazione dei Sogni: buon emorock da Piacenza - 6.5
Flasher - Flasher EP: post-punk angolare e tagliente da Washington DC - 6/7
Robbie Williams - The Heavy Entertainment Show: fuori tempo massimo e poco ispirato - 5
Douglas Dare - Aforger: art pop dal taglio oscuro ed elettronico. Derivativo ma nel complesso convincente - 6/7
Flyying Colours - Mindfulness: buon esordio di psy-gaze dopo gli interessanti EP - 6/7
POP CULT - Cult Classics EP: scanzonato indie rock dal sapore 90s. - 6.5
Ex-Otago - Marassi: tentazioni un po' troppo Jovanottiane ma sono ancora piacevoli - 6+
Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere - Interpretazione dei Sogni: buon emorock da Piacenza - 6.5
Flasher - Flasher EP: post-punk angolare e tagliente da Washington DC - 6/7
Robbie Williams - The Heavy Entertainment Show: fuori tempo massimo e poco ispirato - 5
Douglas Dare - Aforger: art pop dal taglio oscuro ed elettronico. Derivativo ma nel complesso convincente - 6/7
Billie Marten - Writing of Blues and Yellows: brava, molto, ma il suo cantautoato folk è ancora un po' anonimo - 6+
Marching Church - Telling It Like It Is: meglio dell'esordio, nell'attesa di un nuovo IceAge - 7-
Bon Jovi - This House Is Not for Sale: ennesimo pessimo disco per gli americani - 3/4
Marching Church - Telling It Like It Is: meglio dell'esordio, nell'attesa di un nuovo IceAge - 7-
Bon Jovi - This House Is Not for Sale: ennesimo pessimo disco per gli americani - 3/4
Denzel Curry - Imperial : uno dei migliori album rap dell'anno - 7
Alicia Keys - Here: meglio del precedente, ma il tutto suona un po' obsoleto - 6
The Courteeners - Mapping The Rendezvous: fedeli al loro innocuo e trascurabile pop rock inglese. - 5+
CRX - New Skin: evitabile supergruppo guidato da Nick Valensi (Strokes). Un paio di brani azzeccati - 5/6
Emeli Sandè - Long Live The Angels: noia, noia pura. Ridaateci la Sandè di Heaven - 4.5
Warehouse - Super Low: interessante art-post punk tagliato dalla voce di Elaine Edenfield - 7-
King Dude - Sex: bello eterogeneo seppur con il suo marchio di fabbrica ben presente - 7-
Darkher - Realms: estetica dark-ethereal un po' stereotipata ma il fascino non manca - 6/7
Agnes Obel - Citizen Of Glass: sempre ottima penna raffinata. Forse un pelo inferiore ai primi due - 6/7
Alicia Keys - Here: meglio del precedente, ma il tutto suona un po' obsoleto - 6
The Courteeners - Mapping The Rendezvous: fedeli al loro innocuo e trascurabile pop rock inglese. - 5+
CRX - New Skin: evitabile supergruppo guidato da Nick Valensi (Strokes). Un paio di brani azzeccati - 5/6
Emeli Sandè - Long Live The Angels: noia, noia pura. Ridaateci la Sandè di Heaven - 4.5
Warehouse - Super Low: interessante art-post punk tagliato dalla voce di Elaine Edenfield - 7-
King Dude - Sex: bello eterogeneo seppur con il suo marchio di fabbrica ben presente - 7-
Darkher - Realms: estetica dark-ethereal un po' stereotipata ma il fascino non manca - 6/7
Agnes Obel - Citizen Of Glass: sempre ottima penna raffinata. Forse un pelo inferiore ai primi due - 6/7
Honeyblood - Babes Never Die: vagamente irritanti in alcuni passaggi. Comunque nulla di rilevante. - 6
Tove Lo - Lady Wood: non pessimo (un paio di killer tracks ci sono) ma non necessario - 5.5
Empire of the Sun - Two Vines: il kitsch-pop può durare una stagione al messimo. Loro ne sono un esempio - 5
Hope Sandoval & The Warm Inventions - Until the Hunter: voce sempre evocativa e chill-friendly - 7-
M¥SS KETA - L'angelo dall'occhiale da sera: col cuore in gola: c'è qualcosa oltre la patina fieramente trash - 6
HOLI - Drifting on a Timeline: meno piacevoli di altri esponenti della scena di Göteborg, ma nel complesso ok - 6+
Holy Now - Sorry I Messed Up EP: vedi gli HOLI (sopra) ma con un tocco più psy e con un pezzo come Wake Up - 6.5
Palace - So Long Forever: pochi rischi e qualche bel pezzo nell'esordio degli inglesi - 6+
Soft Hair - Soft Hair: Connan Mockasin + LA Priest = delirio. Con tutti i pro e i contro del caso - 6+
Tove Lo - Lady Wood: non pessimo (un paio di killer tracks ci sono) ma non necessario - 5.5
Empire of the Sun - Two Vines: il kitsch-pop può durare una stagione al messimo. Loro ne sono un esempio - 5
Hope Sandoval & The Warm Inventions - Until the Hunter: voce sempre evocativa e chill-friendly - 7-
M¥SS KETA - L'angelo dall'occhiale da sera: col cuore in gola: c'è qualcosa oltre la patina fieramente trash - 6
HOLI - Drifting on a Timeline: meno piacevoli di altri esponenti della scena di Göteborg, ma nel complesso ok - 6+
Holy Now - Sorry I Messed Up EP: vedi gli HOLI (sopra) ma con un tocco più psy e con un pezzo come Wake Up - 6.5
Palace - So Long Forever: pochi rischi e qualche bel pezzo nell'esordio degli inglesi - 6+
Soft Hair - Soft Hair: Connan Mockasin + LA Priest = delirio. Con tutti i pro e i contro del caso - 6+
Sting - 57th & 9th: poco interessante comeback al pop-rock - 5.5
Esben and the Witch - Older Terrors: ormai a testa bassa su sperimentazioni dark-post-rock. convincono ancora - 6/7
DEN - DEN EP: buon esordio, post-punk claustrofobico, aggressivo ed epico - 6/7
Saor - Guardians: un po' "more of the same" ma il loro black metal dal retrogusto celtico è sempre intrigante - 7-
DEN - DEN EP: buon esordio, post-punk claustrofobico, aggressivo ed epico - 6/7
Saor - Guardians: un po' "more of the same" ma il loro black metal dal retrogusto celtico è sempre intrigante - 7-
Sleigh Bells - Jessica Rabbit: veramente poco di memorabile anche questa volta - 5.5
JAWS - Simplicity: più avventuroso dell'esordio ma manca ancora qualcosa agli inglesi - 6.5
Litfiba - Eutòpia: leggermente più passabile di Grande Nazione - 4.5
NoBraino - 3460608524: tolta l'aura da 1° maggio sarebbe anche dignitoso - 6
NoBraino - 3460608524: tolta l'aura da 1° maggio sarebbe anche dignitoso - 6
Yves Tumor - Serpent Music: ancora astratta, ma una delle novità più interessanti nel panorama italiano. - 6/7
Thee Oh Sees - An Odd Entrances: trasformazione psy-kraut completata ma manca qualcosa dei dischi precedenti - 6/7
Lambchop - FLOTUS: tra sperimentazioni post-Boniveriane e la consueta classe - 6.5
Metallica - Hardwired...to Self-Destruct: non osceno come Lulu o St.Anger ma neanche memorabile - 6-
Thee Oh Sees - An Odd Entrances: trasformazione psy-kraut completata ma manca qualcosa dei dischi precedenti - 6/7
Lambchop - FLOTUS: tra sperimentazioni post-Boniveriane e la consueta classe - 6.5
Wildhart - Shine: ottimo synth-indie pop raffinato dalla Svezia - 7-
Tinashe - Nightride: continua a non convincere del tutto. 6-
Powell - Sport: le lunghe attese sono state rispettate, o quasi - 6/7
Young Scum - Zona EP: indie/jangle pop nostalgicamente leggero e orecchiabile - 6.5
Civil Civic - The Test: non sarà contagioso quanto l'esordio ma almeno un ascolto lo merita - 6.5
Lorenzo Senni - Persona: forte del passaggio su WARP pubblica un mini di ottimo livello - 6/7
The Brian Jonestown Massacre - Third World Pyramid: non il loro top ma il mood psy-chilled è grandioso - 6/7
Alcest - Kodama: disco solido, sognante e graffiante quanto basta per confermare le abilità di Neige & co - 7-
American Wrestlers - Goodbye Terrible Youth: più accessibile dell'esordio in ottica pop-rock ma perde un po' di fascino - 6.5
Julia Jacklin - Don't Let the Kids Win: piuttosto brava anche se non troppo distintiva per il momento - 6.5
Romare - Love Songs: Part Two: intuizioni interessanti ma non ancora messe del tutto a fuoco: 6+
You Blew It! - Abendrot: il loro album più maturo e malinconico. Ad oggi il migliore - 6.5
Canova - Avete Ragione Tutti: tra Cremonini e Calcutta, con tutti i pro e i contro del caso. Piacevole. - 6.5
Justice - Woman: ormai è chiaro che l'ottimo esordio fu un colpo di fortuna. Vecchio e poco ispirato questo terzo. 5
Avenged Sevenfold - The Stage: il loro migliore degli ultimi dieci anni - 6Roses - Camera Trouble: variopinto indie-synthpop da L.A. - 6/7
Highly Suspect - The Boy Who Died Wolf: compromessi più forti rispetto all'esordio ma comunque più che dignitoso - 6+
Pop X - Lesbianitj: tra grottesto-trash e avanguardia pop. Contagioso quanto difficile da giudicare - 6
Justice - Woman: ormai è chiaro che l'ottimo esordio fu un colpo di fortuna. Vecchio e poco ispirato questo terzo. 5
Avenged Sevenfold - The Stage: il loro migliore degli ultimi dieci anni - 6Roses - Camera Trouble: variopinto indie-synthpop da L.A. - 6/7
Highly Suspect - The Boy Who Died Wolf: compromessi più forti rispetto all'esordio ma comunque più che dignitoso - 6+
Pop X - Lesbianitj: tra grottesto-trash e avanguardia pop. Contagioso quanto difficile da giudicare - 6
Bruno Mars - 24K Magic: colorato tuffo nel funk-pop 90s. Leggero leggero ma meno fastidioso rispetto agli esordi - 5.5
Alex Izenberg - Harlequin: esordio particolare, intimo, retrò, strampalato. Interessante, a tratti. - 6.5
Shirley Collins - Lodestar: gioiellino pubblicato a 81 anni, il primo dopo 40 anni di pausa. 7
Achille Lauro - Ragazzi Madre: più concreto e vario dell'ultimo Sfera ma c'è qualche faciloneria di troppo. - 6
DM Stith - Pigeonheart: mancava da sette anni ma ne è valsa la pena - 6/7
A Tribe Called Quest - We Got It From Here... Thank You 4 Your Service: grande ritorno - 7
The Weeknd - Starboy: sempre ottime produzioni e hit ma gli enormi esordi promettevano altro - 5/6
Messa - Belfry: buon doom metal oscuro made in Italy - 6/7
Alex Izenberg - Harlequin: esordio particolare, intimo, retrò, strampalato. Interessante, a tratti. - 6.5
Shirley Collins - Lodestar: gioiellino pubblicato a 81 anni, il primo dopo 40 anni di pausa. 7
Achille Lauro - Ragazzi Madre: più concreto e vario dell'ultimo Sfera ma c'è qualche faciloneria di troppo. - 6
DM Stith - Pigeonheart: mancava da sette anni ma ne è valsa la pena - 6/7
A Tribe Called Quest - We Got It From Here... Thank You 4 Your Service: grande ritorno - 7
The Weeknd - Starboy: sempre ottime produzioni e hit ma gli enormi esordi promettevano altro - 5/6
Messa - Belfry: buon doom metal oscuro made in Italy - 6/7
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