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11/20/2010

Domande e Risposte a random

---Post a caso...voleva essere tipo un post-intervista ma è sfociato in una sorta di sproloquio a ruota libera---


Brevemente, descrivi la tua formazione musicale: da bambino, come molti, ascoltavo le cassette, prima degli 883, poi successivamente di Ligabue e Litfiba... accendendomi in qualche modo la passione per il rock, esplosa definitivamente grazie a Californication dei Red Hot Chili Peppers (dei quali sono stato grande fan per anni) e il mainstream rock del periodo (Offspring, Skunk Anansie, Iron Maiden ecc..). In seguito ho attraversato varie fasi adolescenziali, principalmente (nu) metal, modern rock e punk, in contemporanea ai grandi classici degli anni 60 e 70. Poi grazie ad Internet ho iniziato ad allargare gli orizzonti sia sulla musica del passato, sia sulla musica più recente.

Che tipo di musica prediligi? Penso che ci sia del buono in ogni genere e stile, per questo cerco di ascoltare il più possibile musica a 360°. Tralasciando le fissazioni del passato, ho preferenze verso il mondo indie, shoegaze, post-punk/wave, metal non convenzionale, alt rock 80/90, noise, alternative rap, post-rock, cantautorato, sperimentazioni elettroniche e il buon pop.

Descrivi il tuo atteggiamento verso l'ascolto e la fruizione della musica: Da anni ormai cerco di ascoltare (in qualsiasi modo, attraverso qualsiasi canale..) più musica possibile. Ovviamente Internet mi aiuta molto, soprattutto negli ultimi tempi grazie a servizi di streaming di qualsiasi estrazione (da Youtube a MySpace, passando per siti che propongono in anteprima album completi). Per fortuna per il momento riesco ad ascoltare tanta musica anche a lavoro. Non ho però abbandonato il supporto fisico: cerco di popolare la mia collezione con tutti i dischi che ritengo essere dei must-have, attraverso acquisti ben mirati.


Fra gli album che possiedi, di quale sei maggiormente geloso? Ci dovrei pensare meglio, ma su due piedi direi il cd di “Loveless” dei My Bloody Valentine versione giapponese comprato a Tokyo.

Che rapporto hai con la radio? Anche qui sono andato a periodi, ultimamente la ascolto esclusivamente in viaggio verso lavoro. Spesso e volentieri al mattino mi fa compagnia “Lateral”, il programma di Luca Bottura su Radio Capital e uscito da lavoro “Class” su Radio Città del Capo. Altre mete preferite sono Radio Fujiko e Virgin Radio.

Che rapporto hai con l'informazione musicale? Da buon laureato in Scienze di Internet, non posso che inchinarmi alle nuove opportunità che quest'ultimo regala. Frequento forum e community e visito quotidianamente un buon numero di siti web tematici (Stereogum, Pitchfork, The Needle Drop e per rimanere in Italia i vari Stereogram, Onda Rock, Storia Della Musica, Sentire & Ascoltare, Panopticon, Kalporz ecc ecc..). In questo vengono in aiuto i feed di Facebook e Twitter, che permettono un aggioramento in tempo reale e continuo. Ogni tanto mi capita ancora di leggere riviste musicali (in particolare Rumore, Il Mucchio, Rockerilla e XL).


Che rapporto hai con la musica dal vivo? Non sono mai stato particolarmente uno da concerti, però nell'ultimo periodo ho intensificato la mia presenza ai live: nei mesi scorsi ho visto Arcade Fire, The National, Jonsi, LCD Soundsystem, Mercury Rev, Mono (da brividi) e tanti altri. Posso ritenermi anche fortunato ad avere vicino a casa locali come il Covo, il Locomotiv o l'Estragon che propongono ottimi calendari.

Che ne pensi dei Talent Show? Oltre ad essere la salvezza temporanea (sottilineo temporanea) del mercato musicale italiano, penso siano un mezzo di intrattenimento televisivo dignitoso (X Factor lo guardo anche volentieri...). Potenzialmente potrebbero essere anche un viatico culturale, ma per il momento, a parte rarissimi casi (Morgan ci provava...), stanno abbassando ulteriormente il livello della musica mainstream italiana (e conseguentemente del pubblico), in qualche modo remando contro a quello che è già oggi il vero futuro, la vera realtà utopisticamente democratica e ipoteticamente meritocratica... ovvero Internet.

In Italia poi siamo indietrissimo e siamo a dei livelli bassissimi... ma è un problema anche culturale. Il confronto con altre nazioni è indecoroso. Abbiamo tantissima buona musica appena sotto il livello del mainstream, tutti artisti o gruppi che se fossimo in un paese come l'Inghilterra, debutterebbero in top10 senza problemi, mentre qui da noi se non esci da un Talent Show o se non sei ormai un nome super affermato, fai fatica quasi ad entrarci in classifica. Ma dopo tutto l'Inghilterra è un paese che con gli stessi abitanti ha un mercato cinque volte il nostro... già questo dovrebbe far pensare.

Manca la cultura dell'informazione musicale, siamo un popolo di ascoltatori passivi. E dire che non lavoriamo più di altri, il tempo per farci una cultura l'avremmo... invece ci limitiamo ad ascoltare quello che ci impongono i media tradizionali (radio e tv). Questo anche perchè sul versante Internet/tecnologia siamo a livello di paesi del terzo mondo (leggete l'ultimo Wired se vi capita...). Su Internet c'è tutto, ognuno è libero di farsi la cultura, una cultura per certi versi meritocratica e democratica appunto. Basta andare su siti come rateyourmusic, acclaimedmusic, bestalbumever, scaruffi o quelli sopracitati ed iniziare ad ascoltare ascoltare e acoltare...anche senza spendere un euro si può diventare ricchi a livello di conoscenza. In altri paesi grazie all'informazione su Internet e al peso che si da a certa critica o a particolari siti ci sono già stati dei piazzamenti in classifica impensabili fino a qualche anno fa.

Gruppi come Arcade Fire o The National, ad esempio, ora vendono centinaia di migliaia di copie fra USA e UK grazie soprattutto al passaparola e all'ottima reputazione che hanno fra la gente che segue attivamente la musica su Internet, che spesso è gente, appunto, ascolta ascolta e ascolta, che si informa e che condivide la passione su forum, blog ecc..

Internet ha dato la possibilità a tutti di non fermarsi ai soliti dieci artisti che le major ci vogliono vendere (ed è qui il punto cardine della crisi, che tocca soprattutto le grandi label), il problema è che sono in pochi a volere andare oltre. E' questo che dovrebbe cambiare... ma è un procedimento lungo, che purtroppo in un paese come il nostro dovrebbe partire dai media tradizionali... dalla televisione ad esempio.

Invece sta succedendo l'esatto opposto, si tappa la crescita culturale, l'innovazione e si fa finta che il pubblico sia stupido...una telelobotomizzazione collettiva... ma è il solito discorso, il solito cerchio infinito: se dall'alto si impone robaccia, il pubblico poi richiede robaccia creando $$$$. Quindi perchè mai dall'alto si dovrebbe smettere di proporre robaccia rischiando di non fare più $$$$ (soprattutto in periodo di crisi)??? Il problema è che la situazione peggiora sempre più e sta veramente assumendo toni ridicoli... date uno sguardo alle classifiche del 2010... quanta gente ex talent c'è e quanto vende rispetto agli altri?? (QUI trovate un post...purtroppo o per fortuna non aggiornato).

E se poi questi (come spesso accade) sono solo fenomeni stagionali, anche per il mercato stesso sarà un problema per il futuro.


3 comments:

  1. cioa zago posso approfittare di questo post per chiederti una tua recensione personale del concerto dei The National a Milano?
    Adesso posso dire che High Violet è uno dei miei preferiti di questo 2010...

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  2. ciao!
    Non ho tempo per una recensione approfondita...comunque gran bel concerto. La scaletta ottima (i vecchi classici in mezzo a molti dell'ultimo High violet)... peccato solo per l'assenza di Vanderlyle Crybaby Geeks.

    Hanno suonato bene, puliti... Matt era probabilmente un po ubriaco, ma ha fatto il suo. Molto belle le scenografie sullo sfondo (ad esempio durante England, immagini di chiese, vetrate ecc..). Pubblico di fascia universitaria, qualche esaltato di troppo che urlava nei momenti di silenzio/atmosfera.

    Gran finale con Matt che scende fra il pubblico mentre canta.

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  3. ahah bè l'importante è che sia stato un gran concerto... chissà se ricapiterà mai che loro e gli arcade fire tornino in Italia... erano due concerti da non perdere... e come hai detto giustamente tu gli arcade fire erano da vedere adesso... maledetti esami :)

    tra l'altro ho visto che i The National hanno ripubblicato high violet in una nuova versione con nuovi pezzi...ma devo ancora ascoltarli...

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