Idles - Brutalism: bomba post-punk/hc 100% british - 7
Pharmakon - Contact: sempre disturbante ed estrema ma un po' un more of the same - 6.5
Nathan Fake - Providence: IDM di classe la sua. Qui si conferma senza però lasciare troppe tracce - 6.5
Remo Drive - Greatest Hits: nulla di epocale ma uno dei migliori dischi punk-pop e dintorni degli ultimi tempi 7-
Jesus & Mary Chain - Damage and Joy: comeback non così necessario per gli autori dell'immortale Psychocandy - 6
Underground Youth - What Kind Of Dystopian Hellhole Is This?: goth-indie di trama 80s - 6/7
Drake - More Life: operazione playlist tutto sommato riuscita (sicuramente più di Views) - 6+
Creeper - Eternity, in Your Arms : pop-punk made in UK, a tratti interessante ma nel complesso rivedibile - 6
Real Estate - In Mind: consuete - ottime - atmosfere chill-jangle perfette per la primavera - 7
Pallbearer - Heartless: terzo disco, terzo centro. In ambito classicamente doom metal hanno pochi rivali - 7-
Charlie XCX - Number 1 Angel: convince sempre a metà l'inglese. Questo mixtape lo conferma - 6
Dutch Nazari - Amore Povero: alti e bassi tra cantautorato-rap e post-Dargen - 6
James Blunt - The Afterlove : "If you thought 2016 was bad - I'm releasing an album in 2017" - 4
Sir Was - Digging a Tunnel: interessante manifesto weird tra bianco (indie, psy, hypna) e nero (r&b, hip hop) - 7-
Spoon - Hot Thoughts: approccio sempre smart ma forse non impressionano più come qualche tempo fa - 6.5
Sorority Noise - You’re Not As _____ As You Think: altro bel disco emo per gli americani - 6/7
Jamiroquai - Automaton: buona la titletrack, il resto un po' la solita solfa. Non peggiore degli ultimi 3/4 dischi - 6
Nelly Furtado - The Ride: disco minore ma molto più onesto e liberto rispetto altri suoi album precedenti - 6
Anwar Sadat - Ersatz Living: buon album tra post-punk, industrial e sprazzi noise - 7-
Desperate Journalist - Grow Up: tra post-punk e rock-pop più ordinario. Concreto. - 7-
Mastodon - Emperor of Sand: senza dubbio l'album meno interessante della metal band americana - 6
Diet Cig - Swear I’m Good at This: l'EP prometteva leggermente meglio. Comunque leggero e piacevole - 6+
Tei Shi - Crawl Space: hype un po' svanito con questo esordio lungo interessante ma non fondamentale - 6/7
Freddie Gibbs - You Only Live 2wice: certamente non l'album migliore del gangsta rapper, ma avercene... - 6/7
Dargen D'Amico - Variazioni: ogni tanto ha delle sbandate ma rimane tra le cose migliori in Italia. Esperimento piano-rap riuscito - 6/7
Gold Connections - Gold Connections EP: un po' un Car Seat Headresrt minore ma comunque interessante - 6/7
Arca - Arca: dopo due grandi album (e produzioni top) realizza il suo capolavoro - 7+
British Sea Power - Let the Dancers Inherit the Party: dopo oltre 15 anni continuano a scrivere del buon indie rock - 6/7
The Chainsmokers - Memories: Do Not Open: gli amanti dell'elettronica dovrebbero starne alla larga - 3+
Goldfrapp - Silver Eye: probabilmente il loro meno riuscito (dopo Head First) - 6
Joey Bada$$ - All-Amerikkkan Bada$$: piuttosto valido sebbene non all'altezza dell'esordio - 6/7
White Reaper - The World’s Best American Band: svolta glam per la garage-rock band. Funziona, eccome se funziona - 7
Father John Misty - Pure Comedy: esageratamente plateale e ampolloso, inferiore ai primi due. - 7-
Future Islands - The Far Field: un po' un clone di Singles ma ha i suoi bei momenti - 7-
Levante - Nel caos di stanze stupefacenti: il potenziale c'è (e c'è sempre stato), peccato per la patina da major italiana - 5.5
Cold War Kids - L.A. Divine: che brutta fine... - 4+
Maxïmo Park - Risk to Exist: incredibilmente arrivate a quota 6 album, di cui gli ultimi 4 (compreso questo) inutili - 5.5
The New Pornographers - Whiteout Conditions: il loro indie-powerpop è sempre piacevole - 6/7
Sick Tamburo - Un Giorno Nuovo: non malvagio ma formula rodata e poche novità - 6
Timber Timbre - Sincerely, Future Pollution: cambio di rotta con risultati comunque interessanti (come sempre) - 7
Blaenavon - That's Your Lot: buon esordio sospeso tra indie pop-rock e art-pop anni dieci - 6/7
Alexandra Savior - Belladonna of Sadness: un po' Alex Turner (che la produce), un po' Lana. Un po' noia - 6+
Little Dragon - Season High: le vette di qualche anno fa sembrano svanite del tutto - 5.5
Stella Donnelly - Thrush Metal EP: voce soave, tra folk, cantautorato e inclinazioni pop. Carina - 6/7
Fabri Fibra - Fenomeno: bello crudo e migliore rispetto ad altre cose post-Mr.Simpatia ma ha parecchi limiti - 5.5
The Caretaker - Everywhere at the End of Time – Stage 2: continua lo studio di Caretaker - 7
Ulver - The Assassination of Julius Cesar: anche in versione Depeche Mode convincono - 7
Kendrick Lamar - DAMN.: forse lievemente inferiore ai due precedenti ma candidato a disco dell'anno - 7.5
The Big Moon - Love in the 4th Dimension: carucce ma non così prescindibili - 6.5
Actress - AZD: ancora una volta idm-tech-microhouse di alto livello - 7
Sylvan Esso - What Now: meno d'impatto rispetto all'esordio. Disco ok ma nulla di più - 6
1 comment:
hahaahaah limiti hhah fenomeno oro singolo e album in 20 giorni , una hit da più di 12.000.000 di views
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