Ian William Craig - Centres: magico incorcio tra cantautorato e ambient-drone - 7
Lunatics on Pogosticks - Sniffing Lavender: garage-indie-punk piacevole ma abbastanza ordinario - 6+
Creative Adult - Fear of Life : buone sferzate post-hc/post-punk nel secondo dei californiani - 6/7Martha - Blisters in the Pit of My Heart: orecchiabile indie-punk/power-pop - 6.5
Factory Floor - 25 25: la personalissima formula tech-minimal-wave inizia a ripetersi ma è sempre funzionale - 6/7
Wild Beasts - Boy King: il loro disco meno a fuoco, un po' pretenzioso e senza le trovate melodico-ritmiche di un tempo - 6+
BRVNKS - Lanches EP : oggettino di fresco alt-pop per l'indie girl brasiliana - 6+
Lazy Legs - VISIONDEATH: per il momento uno dei migliori dischi shoegaze del 2016 - 6/7
Young The Giant - Home of the Strange: altro disco di anonimo pop-rock per gli americani - 5.5
Descendents - Hypercaffium Spazzinate: ritorno per la storica band. Suono fedele e (incredibilmente) ancora giovanile. - 6.5
Of Montreal - Innocence Reaches: come gli ultimi 6-7 album, un paio di killer-tracks ma complessivamente debole - 6
Róisín Murphy - Take Her Up to Monto!: prova di grande stile e libertà espressiva - 7-
Matt Kivel - Janus: buon disco di cantautorato californiano - 6/7
2814 - Rain Temple: la post-vaporwave ambientale passa dalle mani dei 2814 e muta direzione - 7
Omar Rodriguez Lopez - Corazones: senza troppi spunti anche questo ennesimo album di Omar - 6
Camp Cope - Camp Cope: bell'esordio dall'australia. Il sound è americano, tra alt, indie e emo - 6/7
ZHU - Generationwhy: decisamente meglio su formato singolo/EP e come producer. Album deludente. - 5
Russian Circles - Guidance: ancora solidissimi e con qualcosa da dire nonostante tutto. - 7-
Amanda Bergman - Docks: solista convince meno (con gli Amason si amalgama meglio), ma esordio ok - 6+
Katie Dey - Flood Network : conferma le impressioni di asdfasdf - 6/7
Fitz and The Tantrums - Fitz and The Tantrums: definitivo passaggio al più ruffiano pop da classifica. 4,5
Crystal Castles - Amnesty (I): assenza di Alice Glass a parte il ritorno dei CC non è troppo ispirato - 6-
Lisa Hannigan - At Swim: altro lavoro grazioso e raffinato per l'irlandese - 6/7
Charlotte Day Wilson - CDW : ennesimo nome nuovo dell'art-r&b. Per ora è poco per giudicare - 6.5
Plantman - To The Lighthouse : tra cantautorato folk e situazioni indie - 6.5
The Slow Club - One Day All of This Won't Matter Anymore: ancora poco incisivi su formato album - 6
Evans The Death - Vanilla: un po' persi per strada... - 5/6
Blowout - No Beer, No Dad: twee punk ancora un po' troppo acerbo - 6
Dinosaur Jr. - Give a Glimpse of What Yer Not: il più debole del post-comeback ma comunque più che ok - 6/7
Viola Beach - Viola Beach: il disco postumo della sfortunata indie band inglese - 6+
Owen - The King of Whys: l'American Football continua la suoa buona produzione solista - 6/7
NAO - For All We Know: conferma le ottime impressioni di February 15 EP - 7-
Failed Flowers - Failed Flowers EP : dischettino minore ma assolutamente gradevole - 6/7
Ian William Craig - Centres: magico incorcio tra cantautorato e ambient-drone - 7
Lunatics on Pogosticks - Sniffing Lavender: garage-indie-punk piacevole ma abbastanza ordinario - 6+
Creative Adult - Fear of Life : buone sferzate post-hc/post-punk nel secondo dei californiani - 6/7Martha - Blisters in the Pit of My Heart: orecchiabile indie-punk/power-pop - 6.5
Factory Floor - 25 25: la personalissima formula tech-minimal-wave inizia a ripetersi ma è sempre funzionale - 6/7
Wild Beasts - Boy King: il loro disco meno a fuoco, un po' pretenzioso e senza le trovate melodico-ritmiche di un tempo - 6+
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Lazy Legs - VISIONDEATH: per il momento uno dei migliori dischi shoegaze del 2016 - 6/7
Young The Giant - Home of the Strange: altro disco di anonimo pop-rock per gli americani - 5.5
Descendents - Hypercaffium Spazzinate: ritorno per la storica band. Suono fedele e (incredibilmente) ancora giovanile. - 6.5
Of Montreal - Innocence Reaches: come gli ultimi 6-7 album, un paio di killer-tracks ma complessivamente debole - 6
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Matt Kivel - Janus: buon disco di cantautorato californiano - 6/7
2814 - Rain Temple: la post-vaporwave ambientale passa dalle mani dei 2814 e muta direzione - 7
Omar Rodriguez Lopez - Corazones: senza troppi spunti anche questo ennesimo album di Omar - 6
Camp Cope - Camp Cope: bell'esordio dall'australia. Il sound è americano, tra alt, indie e emo - 6/7
ZHU - Generationwhy: decisamente meglio su formato singolo/EP e come producer. Album deludente. - 5
Russian Circles - Guidance: ancora solidissimi e con qualcosa da dire nonostante tutto. - 7-
Amanda Bergman - Docks: solista convince meno (con gli Amason si amalgama meglio), ma esordio ok - 6+
Katie Dey - Flood Network : conferma le impressioni di asdfasdf - 6/7
Fitz and The Tantrums - Fitz and The Tantrums: definitivo passaggio al più ruffiano pop da classifica. 4,5
Crystal Castles - Amnesty (I): assenza di Alice Glass a parte il ritorno dei CC non è troppo ispirato - 6-
Lisa Hannigan - At Swim: altro lavoro grazioso e raffinato per l'irlandese - 6/7
Charlotte Day Wilson - CDW : ennesimo nome nuovo dell'art-r&b. Per ora è poco per giudicare - 6.5
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The Slow Club - One Day All of This Won't Matter Anymore: ancora poco incisivi su formato album - 6
Evans The Death - Vanilla: un po' persi per strada... - 5/6
Blowout - No Beer, No Dad: twee punk ancora un po' troppo acerbo - 6
Dinosaur Jr. - Give a Glimpse of What Yer Not: il più debole del post-comeback ma comunque più che ok - 6/7
Viola Beach - Viola Beach: il disco postumo della sfortunata indie band inglese - 6+
Owen - The King of Whys: l'American Football continua la suoa buona produzione solista - 6/7
NAO - For All We Know: conferma le ottime impressioni di February 15 EP - 7-
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Factory Floor - 25 25: la personalissima formula tech-minimal-wave inizia a ripetersi ma è sempre funzionale - 6/7
Wild Beasts - Boy King: il loro disco meno a fuoco, un po' pretenzioso e senza le trovate melodico-ritmiche di un tempo - 6+
BRVNKS - Lanches EP : oggettino di fresco alt-pop per l'indie girl brasiliana - 6+
Lazy Legs - VISIONDEATH: per il momento uno dei migliori dischi shoegaze del 2016 - 6/7
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Descendents - Hypercaffium Spazzinate: ritorno per la storica band. Suono fedele e (incredibilmente) ancora giovanile. - 6.5
Of Montreal - Innocence Reaches: come gli ultimi 6-7 album, un paio di killer-tracks ma complessivamente debole - 6
Róisín Murphy - Take Her Up to Monto!: prova di grande stile e libertà espressiva - 7-
Matt Kivel - Janus: buon disco di cantautorato californiano - 6/7
2814 - Rain Temple: la post-vaporwave ambientale passa dalle mani dei 2814 e muta direzione - 7
Omar Rodriguez Lopez - Corazones: senza troppi spunti anche questo ennesimo album di Omar - 6
Camp Cope - Camp Cope: bell'esordio dall'australia. Il sound è americano, tra alt, indie e emo - 6/7
ZHU - Generationwhy: decisamente meglio su formato singolo/EP e come producer. Album deludente. - 5
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Crystal Castles - Amnesty (I): assenza di Alice Glass a parte il ritorno dei CC non è troppo ispirato - 6-
Lisa Hannigan - At Swim: altro lavoro grazioso e raffinato per l'irlandese - 6/7
Charlotte Day Wilson - CDW : ennesimo nome nuovo dell'art-r&b. Per ora è poco per giudicare - 6.5
Plantman - To The Lighthouse : tra cantautorato folk e situazioni indie - 6.5
The Slow Club - One Day All of This Won't Matter Anymore: ancora poco incisivi su formato album - 6
Evans The Death - Vanilla: un po' persi per strada... - 5/6
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Dinosaur Jr. - Give a Glimpse of What Yer Not: il più debole del post-comeback ma comunque più che ok - 6/7
Viola Beach - Viola Beach: il disco postumo della sfortunata indie band inglese - 6+
Owen - The King of Whys: l'American Football continua la suoa buona produzione solista - 6/7
NAO - For All We Know: conferma le ottime impressioni di February 15 EP - 7-
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