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5/28/2016

Uscite Discografiche Maggio 2016

Guided by Voices - Please Be Honest: 22° album, formazione mutata, classe pure, ma risultato non esaltante - 6+
Deakin - Sleep Cycle: il disco più ambizioso uscito da un Animal Collective. - 7
Sales - Sales : indie pop in formato bedroom per il duo. Tante intuizioni melodiche apprezzabili - 7-
Mary In June - Tuffo: ancora un po' acerbi nel loro tributare i crismi della scena indie/emo italiana - 6+
Drake - Views: un evidente passo indietro rispetto agli ultimi dischi - 5/6
Jolly Mare – Mechanics: esordio estivo per il producer italiano, tanto groove misto nostalgia - 6/7
Sara Hartman - Satellite EP : potenziale radiofonico, ma nulla di realmente interessante - 5
Travis - Everything at Once: troppo mestiere, poche emozioni. Peccato - 5.5
We Are Scientis - Helter Seltzer: dal buon With Love and Squalor in poi solo una sequenza di dischi trascurabili - 5+
Pity Sex - White Hot Moon: discreta seconda prova tra indie pop, alt, shoegaze, c86 e emo. - 6+
Aesop Rock - The Impossible Kid: ambizioso, intelligente e coeso, forse il suo migliore - 7
Katy B - Honey: altro disco senza infamia e senza lode, tra pop&b e ripescaggi UK-dance - 6
Cyndi Lauper - Detour: pacchiano, ridicolo e a tratti penoso disco country per l'ex diva pop '80s - 3,5
MUNA - Loudspeaker EP: buon istinto pop e melodie killer. Non tanto altro, ma va bene così. - 6.5
Sturgill Simpson - A Sailor’s Guide To Earth: decisamente riuscito il debutto major del country-soul man - 7-
ANOHNI - Hopelessness: Antony & co in un potente viaggio interiore - 7
FEWS - MEANS : post-punk(indie  dinamico e orecchiabile. Nulla di clamoroso ma si ascolta bene - 6.5
White Lung - Paradise: ritmiche serrate, chitarra viaggiante. Ancora dubbi sul timbro teen-angst di Mish. - 6.5
Death Grips - Bottomless Pit: hanno forse un po' stancato, ma questo è tra le cose migliori del post-Money Store - 7
A$AP Ferg - Always Strive and Prosper: meno convincete rispetto al debutto -  5/6
Swedish Polarbears - The Great Northern: il jangle pop melodioso in questo esordio-non-esordio - 6.5
Twin Peaks - Down in Heaven: album a tratti addirittura maturo per i garage-rockers di Chicago - 6.5
Perturbator - The Uncanny Valley : altra bomba synthwave per il francese - 7
Beverly - The Blue Swell: secondo disco piacevole quanto il primo. Indie pop con slanci dream-janglepop. - 6.5
Skepta - Konnichiwa: a 5 anni dal disastroso Doin' It Again il grime-rapper centra finalmente il bersaglio - 7
Meghan Trainor - Thank You: svolta dance-pop meno fastidiosa della patina retro, ciò nonostante... - 4
Niccolò Fabi - Una somma di piccole cose: ottime influenze indie-folk americane e scrittura di testa e cuore - 6/7
Kyle Craft - Dolls Of Highlandbel dischetto di probabile culto. Tra glam e indie. 7-
Jayhawks - Paging Mr. Proust: ritorno onesto, di cuore e tutto sommato riuscito dopo cinque anni. - 6/7
Giungla - Camo EP: dreampop di respiro internazionale nell'EP di debutto - 6.5
RY X - Dawn - debutto sulla lunga distanza che conferma le buone impressioni dell'EP e dei side-projects - 6/7
All TVVINS - Unbelievable EPsbandata pop (la titletrack è roba alla the 1975) per l'ex Cast of Cheers e compagni - 5
Nothing - Tired of Tomorrow: secondo album con angoli smussati ma sempre impregnato di sleep alt-gaze - 6.5
Radiohead - A Moon Shaped Pool: meglio di TKOL, in linea con i numerosi capolavori passati - 7.5
James Blake – The Colour In Anything: il maestro del nuovo pop/soul anni dieci continua a sfornare disconi - 7+
King Gizzard and the Lizard Wizard - Nonagon Infinity : il psy-garage degli australiani all'ennesima potenza - 7
Julianna Barwick - Will: di poco inferiore al precedente, ma l'etereo ambient/dream pop di Julianna funziona ancora - 7
Niagara - Hyperocean: complesso e futuristico affresco di elettronica made in Italy - 6/7
KAYTRANADA - 99,9%: il primo vero album dell'haitiano/canadese, una bombetta tra post-r&b e elettronica - 7
LUH - Spiritual Songs for Lovers to Sing: un rispettoso continuo dell'avventura WU LYF - 6/7
Jessy Lanza - Oh No: secondo centro pieno, aspettando il vero grande album - 7
Chris Cohen - As If Apart: secondo capitolo dagli spettri psy per l'eclettico cantautore americano . 6.5
Richard Ashcroft - These People: poltiglia anni zero, quasi peggio dei United Nations of Sound. - 4 
YAK - Alas Salvation: esordio particolare, rock, garage, punk aggressivo, tagliente ma difficile da collocare. 7-
Thomas Cohen - Bloom Forever: esordio solista per l'ex- S.C.U.M. Intenso, sbilenco e interessante - 6/7
Kvelertak - Nattesferd: apertire melodice e '80s. Convince ma non quanto i precedenti. - 6.5 
Eagulls - Ullagesun paio di pezzoni ci sono, sulla lunga tende al monocorde però - 6.5
CRLN - Caroline EP: beats validi, tra trip hop e elettronica. Riserve sul canto - 6
Highasakite - Camp Echo: un passo indietro rispetto ai primi due. Un po' troppo patinato e prevedibile - 6+
Car Seat Headrest - Teens Of Denial: conferma le ottime impressioni, disco validissimo. L'indie rock 2k16 passa da qui - 7+
Chance The Rapper - Coloring Book: materiale ancora una volta di livello per il rapper di Chicago - 7
Oscar - Cut and Paste: melodie un po' troppo easy ma l'indie pop di Oscar si stacca difficilmente dalla testa - 6.5
Marissa Nadler - Strangers: notturno cantautorato folk misto dreampop nel nuovo - bel - disco dell'americana - 6/7
The Hotelier - Goodness: discone che si distacca dall'emo per guardare in grande a cuore aperto. - 7+
Modern Baseball - Holy Ghost: il disco migliore della formazione emo/punk-pop. - 6.5
Lacuna Coil - Delirium: in leggera ripresa dopo gli abissi del 2005-2012. 5.5
VEKTOR - Terminal Reduxaltro discone (di genere) per i tech-thrashers americani - 7
Mutual Benefit - Skip a Sinking Stonehype scomparso ma la bontà della scrittura folk è intatta - 7-
Adult Jazz - Earrings Off!: sophomore pasticciato e vagamente irritante dopo l'ottimo esordio. Peccato. 6-
Ariana Grande - Dangerous Woman: senza difficoltà il suo migliore - 5/6

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