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3/01/2014

Gli Editors e le dinamiche all'italiana

Gli Editors ieri hanno riempito l'Unipol Arena dopo essere stati costretti a trovare una location più grande del già ampio PalaDozza.

Questo è avvenuto ieri, a nove anni di distanza dal grande debutto The Back Room del 2005 (chi vi scrive inserì il disco al 2° posto tra i best dell'anno) e a sette dall'altrettanto valido An End Has a Start (3° del 2007 da queste parti). Due album che rimangono i fari più luminosi di una carriera che, qualitativamente, ha subito brutti colpi prima con l'interlocutoria svolta sintetica di In This Light and on This Evening e poi con la recente e dimenticabile deriva di The Weight of Your Love.

Siamo quindi alle solite... perchè in Italia iniziamo ad apprezzare i gruppi quando questi sono già nella fase "tanto mestiere e zero idee"? Non è stata certo la fugace quanto inoffensiva guestata ad X Factor a cambiare le cose, ma le solite dimaniche mediatiche impermeabili alle novità. Così ci troviamo davanti all'ennesimo gruppo coccolato dal Bel Paese nel momento in cui ormai buona parte degli altri paesi ha già - giustamente - iniziato a guardare altrove. Altri casi illustri? Gli Skunk Anansie e Cranberries completamente dimenticati da anni in madrepatria e qui capaci di trovare ancora oggi buoni riscontri di vendita (anche con le discutibili parentesi soliste).

Per chiarire il concetto, ecco le vendite degli Editors in UK e Italia:

The Back Room (2005)
UK: circa 550.000
Italia: circa 7.000

An End Has A Start (2007)
UK: circa 350.000
Italia: circa 13.000

In This Light And On This Evening
(2009)
UK: circa 80.000
Italia: circa 10.000

The Weight Of Your Love (2013)
UK: circa 35.000
Italia: circa 7.000

In UK, le vendite sono crollate con gli ultimi due album (ok, c'è il fattore crisi ma non è così forte e comunque è presente pure in Italia), mentre in Italia sono rimaste più o meno invariate (e 7.000 di oggi sono almeno 15.000 del 2005...)

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