"Tutta questione di gusti" si dice... vero, ma i gusti soggettivi delle persone nascono e finiscono nel piacere personale. A molta gente può piacere ascoltare Britney Spears o i Tokio Hotel, nessuno lo mette in dubbio ma è oggettivo che "facciano" musica di poco valore.
D'altra parte io possono non sopportare i Rolling Stones e asoltare con poco piacere Prince ma non mi sognerei mai di dire che in passato abbiano fatto grande musica, questa è l'oggettività musicale, ovvero scindere il gusto personale dal valore oggettivo di un artista o di un' opera.
In mezzo comunque rimangono delle sfumature anche nell'oggettività, non è un' oggettività matematica (come potrebbe essere "se è un album da 9.1 è un album da 9.1 non da 9.2") ma è un oggettività più ad ampio spettro...ad esempio di un Dark Side Of The Moon si può dire che è un capolavoro, un grande album o un buon disco, tre affermazioni differenti ma comunque positive e che oggettivamente rispecchiano il valore dell'album.
Altra frase tipica è "Se piace vuol dire che è bello". Non è vero, nell'arte spesso è il contrario, quello che piace al maggior numero di gente è perchè è stato diffuso al maggior numero di gente, non perchè sia qualitativamente buono ma perchè è maggiormente vendibile. Nel cinema ad esempio, guardando le classifiche degli incassi la cosa è evidente. In Italia ogni anno i cinepanettoni sono i campioni di incassi ma è evidente che sono film artisticamente nulli, al contrario i film di David Lynch anche se sono dei capolavori fanno fatica a trovare anche solo la disponibilità delle sale, lo stesso avviene per la musica.
Qui entra in campo un altro fattore: qual'è lo scopo per cui si ascolta musica? per divertirsi, come intrattenimento o per ascoltare realmente la musica? nel primo caso molti pezzi e artisti oggettivamente scarsi svolgono perfettamente il loro compito, quello di intrattenere (come i cinepanettoni al cinema).
Si, ma come si fa a dire se qualcosa è oggettivamente di qualità o meno? innanzi tutto un artista per essere tale deve portare qualcosa alla musica, innovare, essere almeno un minimo originali, perchè di brutte copie non ne ha bisogno nessuno. La musica va fatta comunque con un minimo di tecnica di base, poi è vero c'è gente che senza grande tecnica riesce a fare cose molto interessanti, ma li si ricade sul punto dell'innovazione e dell'originalità, come ad esempio i primi gruppi punk, a tecnica stavan messi male ma hanno cambiato tutto. Qui entra in gioco un altro fattore: l'influenza sugli artisti successivi. Questo fattore ovviamente lo si può capire solo dopo svariati anni, ma ovviamente chi è più originale e innovativo è più facile che poi successivamente influenzi altri artisti. Il livello della composizione musicale è un altro fattore, bisogna uscire dagli schemi classici della strofa-ritornello-strofa con il ritornello sole-cuore-amore, che è l'emblema della composizione banale. I testi sono già più soggettivi perchè vanno a colpire la sfera personale dell'ascoltatore, però anche in questo caso ci sono testi qualitativamente superiori (quelli più poetici, più ricchi o quelli più d'impatto) e altri che potrebbe scrivere un bambino di terza elementare. Ma forse più di tutti è il concetto alla base per cui si fa musica, un artista che "fa" (in questi casi molto spesso c'è chi la fa per lui) musica con il solo scopo di vendere più copie possibili parte già svantaggiato perchè la sua musica risulterà nel 99% dei casi preconfezzionata, senza spunti e senza i fattori precedentemente spiegati, chi invece fa musica con passione, per il semplice piacere di farla, lasciandosi andare, senza freni, dando spazio alla creatività molto probabilmente tirerà fuori qualcosa di più interessante e qualitativamente superiore.
Sembra un discorso molto riferito a chi esce dai talent show che spesso sembrano "impacchettati ad arte" ma ti consiglio di ascoltare il disco Silvia Olari e poi sarebbe bello sentire la tua opinione
ReplyDeleteogni prodotto va analizzato senza pregiudizi, anche se spesso i pregiudizi si dimostrano corretti
non è un problema solo dei talent show, ma in generale di tutto il manistream ;)
ReplyDeleteD'accordissimo con l'articolo...l'oggettività musicale esiste eccome. E vale anche tra i diversi genere musicali. Mi spiego: io posso ascoltare solo musica hip-hop, ma riconosco che gruppi rock come gli ac/dc e i kiss hanno fatto la storia della musica con la loro qualità, nonostante non mi piaccia la loro musica. Al contrario chi non ascolta musica hip-hop deve comunque ammettere che gente come Jay-Z, Eminem, Nas, Notorius B.I.G., OutKast, Public Enemy, Wu-Tang Clan sono dei geni assoluti. Fino a qualche anno fa ero anche contento che nell'hip-hop mainstream ci fosse di fatto musica di qualità...negli ultimi anni però i nuovi tamarri del Sud hanno sostituito gli artisti delle Golden Age della East Coast iniziando a collezzionare dischi di platino. E questo provoca un grande dispiacere in me, perchè mi rendo conto che alla gente piace sempre più la musica da intrattenimento, quella per divertirsi, e non quella che vuole trasmettere messaggi importanti, come l'uguaglianza sociale o la vita nel ghetto. Spero che presto il pubblico sappia ritornare sulla retta via.
ReplyDeleteSaluti al buon vekkio Zago, che spero condivida il mio post. ;)
si, ovviamente sono d'accordo.
ReplyDeleteio creco che prima o poi ci sarà un punto di rottura. Dall'avvento delle boy band/teen idols in poi è stato un peggiorare continuo a livello mainstream.
L'età media (e la qualità) dei prodotti pop si sta sempre abbassando...mi chiedo se fra qualche anno faranno un reality sul parto e poi faranno incidere un disco di pianti al neonato.
prima o poi si avrà un inversione di tendenza, perchè già oggi si è a livelli difficilmente peggiorabili.
che poi le eccezioni di qualità anche al livello mainstream ci sono anche oggi, ma sono rarità...fino a 10 anni fa invece era molto più frequente (anche se c'erano comunque molti "geni" nell'underground, in ambito rap ricordo Gang Starr, A Tribe Called Quest, Mobb Deep e compagnia)